ESOTERISMO, SCOPO DELLE POTENZE DIRETTRICI DELL’UMANO

Nulla è ciò che sembra. Pervenire alla caratterizzazione di ciò che una cosa è intimamente, è però possibile esotericamente: all’origine della parola “esoterismo” sta l’aggettivo greco “esoterikòs”, che significa “interno”. La correlazione esoterica con le cose del mondo è pertanto la loro connessione interna, che le fa sussistere concretamente come concetti, i quali sono concepiti mediante osservazioni mai esaustive ma sempre più perfettibili di ciò che sembra. Dunque per esoterico io intendo tutto quanto sta in correlazione con fatti reali; per essoterico o exoterico, tutto quanto è invece astratto dal reale. L’uso del termine “esoterico” per definire l’occulto, le cose misteriose e superstiziose è un’ambigua degenerazione semantica, che nel terzo millennio non ha più senso, dato che tutti i fatti del mondo sono collegati dall’interno e non sono riducibili a definizioni confessionali o partitocratiche, assolutizzazioni, dogmi, dottrine, ecc.
Mi rendo conto che oggi vi sono individui che si credono molto evoluti quando affermano, specialmente in campo giuridico, che non esistono fatti ma solo interpretazione dei fatti. Ebbene, basterebbe che costoro immaginassero di ricevere una randellata sulla testa per verificare se quella randellata sia una interpretazione o un fatto. Chi afferma che tutto è interpretazione confonde le parole con ciò che esse evocano. Per costui i fatti sono parole ed è proprio da questa mancanza di distinzione fra logica di realtà (esoterismo) e logica astratta (exoterismo) che si assiste poi alla crisi odierna della giustizia.
Il compito particolare del saper distinguere fra elementi propulsori ed elementi inibitori dell’evoluzione nella nostra cultura e nella nostra spiritualità attuali è avvertito oggi (quinto periodo post-atlantico) come compito equilibratore. Attualmente infatti la possibilità di errore è molto grande rispetto al riconoscimento delle qualità delle diverse correnti culturali e spirituali. Se nel più antico Egitto un uomo era chiaroveggente e gli si presentava un’entità del mondo sovrasensibile, era come se questa entità recasse scritta sulla fronte la propria qualità essenziale: il chiaroveggente non poteva interpretarla in modo errato. Al contrario, la possibilità odierna di errore è altissima, e l’UNICA protezione contro gravi danni è costituita dallo sforzo di conseguire rappresentazioni e idee come quelle descritte in questo sito, cioè idee connesse con fatti reali, perciò: IDEE ESOTERICHE.
Nell’“esoterismo” si chiama “chiaroveggente” un uomo capace di guardare nel mondo spirituale. Ma essere chiaroveggente non basta; si potrebbe esserlo senza saper distinguere. Si chiama “iniziato” chi ha conseguito la facoltà di distinguere fra di loro i diversi esseri ed eventi dei mondi superiori. L’iniziazione procura la possibilità di distinguere fra le diverse specie di entità. È quindi possibile che qualcuno sia veggente per i mondi superiori, senza per questo essere un iniziato. Allo stesso modo è possibile per esempio avere una certa cultura musicale, senza per questo essere capace di distinguere un intervallo musicale da un altro.
Per i tempi antichi la distinzione fa i diversi tipi di entità non aveva una così grande importanza, perché quando le antiche scuole occulte avevano portato un discepolo alla chiaroveggenza il pericolo dell’errore non era molto grande. Oggi invece questo pericolo esiste in misura notevole. Perciò in ogni disciplina occulta si dovrebbe porre la massima attenzione a che, in aggiunta alla facoltà di chiaroveggenza sia sempre acquisita anche l’iniziazione. Nella stessa misura in cui l’uomo diventa chiaroveggente, dovrebbe diventare capace di distinguere fra le diverse specie di entità e di processi sovrasensibili.
Il compito particolare di creare un equilibrio fra i due principi della chiaroveggenza e dell’iniziazione si è imposto appunto oggi (quinto periodo post-atlantico) alle potenze che guidano l’umanità. Queste realtà dovettero necessariamente tenute presenti dalle guide della disciplina spirituale, a partire dall’inizio dei tempi moderni. Perciò l’indirizzo spirituale adeguato ad oggi si attiene al principio di stabilire sempre un corretto rapporto fra chiaroveggenza e iniziazione. Questa cosa diventò necessaria durante un certo periodo storico, quando l’uomo entrò in crisi in merito alla conoscenza superiore. Si tratta del secolo XIII°: circa intorno all’anno 1250 si verificò il momento in cui gli uomini si sentirono separati al massimo grado dal mondo spirituale. Gli spiriti umani più elevati che allora aspiravano ad una certa conoscenza superiore potevano dirsi: “Quello che la nostra ragione, il nostro intelletto, la nostra conoscenza spirituale, possono raggiungere, è limitato al mondo fisico che ci circonda; non siamo in grado di raggiungere un mondo spirituale con le nostre indagini umane, con la nostra capacità umana di conoscenza; quindi del mondo spirituale abbiamo nozione solo accogliendo le notizie che ce ne hanno trasmesso gli uomini del passato”. Fu quello un periodo di oscuramento della visione diretta dei mondi superiori; e non è senza ragione che ciò si verificasse proprio mentre fioriva la SCOLASTICA.
Fu proprio intorno al 1250 che gli uomini dovettero giungere a tracciare il confine fra ciò che doveva essere oggetto della fede in base alle tradizioni, e ciò che si può conoscere. Quest’ultimo campo rimase limitato al mondo fisico-sensibile. Seguirono poi i tempi in cui a poco a poco riaffiorò la possibilità di una visione del mondo spirituale: ma questa nuova chiaroveggenza è di natura diversa da quella che, appunto, col 1250 si era sostanzialmente estinta. Per la nuova forma di chiaroveggenza l’esoterismo occidentale dovette stabilire rigorosamente il principio che dovesse essere l’iniziazione a guidare la vista e l’udito spirituali. Ciò caratterizza la missione particolare che si propose una corrente esoterica penetrata nella civiltà europea. Con l’approssimarsi dell’anno 1250 iniziò un NUOVO modo di guidare gli uomini verso i mondi sovrasensibili.
Questa direzione fu preparata dagli spiriti che allora agivano dietro gli eventi storici esteriori: già da secoli tali spiriti avevano compiuto i preparativi per ciò che si rese necessario per una disciplina esoterica nelle condizioni esistenti del 1250. L’“esoterismo moderno” - purché non si abusi di questo termine - può essere usato per il lavoro spirituale di queste personalità altamente evolute. Nulla conosce di loro la storia esteriore, eppure la loro opera si manifestò in tutta la civiltà che andò sviluppandosi dal secolo tredicesimo in poi.
L’importanza dell’anno 1250 per l’evoluzione spirituale dell’umanità risulta evidente soprattutto se si tiene conto del seguente risultato di indagine chiaroveggente, e perfino certe individualità che nelle loro incarnazioni precedenti avevano raggiunto alti gradi di sviluppo, quando tornarono ad incarnarsi verso il 1250 dovettero sperimentare per qualche tempo un completo oscuramento della loro diretta visione del mondo spirituale. Individui completamente illuminati si ritrovarono come separati dal mondo spirituale e in grado di saperne qualcosa solo dal ricordo delle loro precedenti incarnazioni. Da questo fatto si può ricavare come fosse necessario che, a partire da allora, un elemento nuovo subentrasse nella direzione spirituale dell’umanità. Si tratta dell’elemento del vero esoterismo moderno, che ho caratterizzato all’inizio di questa pagina. SOLO GRAZIE A QUESTO ESOTERISMO, VALE A DIRE GRAZIE CIÒ CHE STA IN CONCRETA CORRELAZIONE CON FATTI REALI, SI RIESCE VERAMENTE A COMPRENDERE COME L’IMPULSO DEL CRISTO POSSA, IN OGNI TIPO DI AZIONE, INTERVENIRE NELLA GUIDA DELL’UMANITÀ E PURE DI OGNI SINGOLO UOMO.